Arnica Montana, prodotto tipico fvg
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Arnica Montana
Arnica montana
Su una sottile striscia di prati ai bordi dell’altopiano di Piancavallo a quota mt 1191 si coltiva l’arnica montana.

Sui suoli calcarei di Piancavallo, dove per secoli s’è praticato esclusivamente l’alpeggio e il taglio del legname un progetto pilota contempla la coltivazione di questa pianta dalle innumerevoli proprietà. Sotto si stende la pianura veneto-friulana e, se il cielo è terso, si distingue l’azzurro profondo dell’Adriatico e quello più tenue delle lagune litoranee. Poco più sopra cominciano i boschi di faggio abitati da cervi, camosci e caprioli.
L’Arnica montana è una coltura poliennale. I giovani pionieri di questa culture in Piancavallo descrivono così il loro lavoro: la semina avviene a marzo in vivaio e le piantine vengono trapiantate a mano tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. Per tenere sotto controllo le malerbe utilizziamo soltanto la zappa e abbiamo bandito l’uso dei diserbi chimici.
Avendo un terreno ricco di sostanza organica e non puntando a delle rese esasperate, abbiamo rinunciato all’uso dei concimi chimici.
L’assenza di prodotti fitosanitari registrati per l’Arnica montana e la scarsa conoscenza delle avversità in letteratura ci hanno consigliato di optare per l’unica strategia possibile: la suddivisione della coltivazione in piccole parcelle distanti tra loro. La coltivazione in un contesto di biodiversità è attualmente la miglior difesa per l’Arnica.