SCOPRI IL TERRITORIO DI SAN VITO AL TAGLIAMENTO IN BICICLETTA

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SCOPRI IL TERRITORIO DI SAN VITO AL TAGLIAMENTO IN BICICLETTA

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Pubblicato da webprojm.com in Eventi · 17 Aprile 2019
Tags: #webprojm#sanvitoaltagliamento

SCOPRI IL TERRITORIO DI SAN VITO AL TAGLIAMENTOIN BICICLETTA!

CHIESA DEI SANTI SEBASTIANO E ROCCO
L’edificio sorge nel centro di borgo Fabbria ed è dedicato ai santi Sebastiano e Rocco, protettori contro la peste. Risale al XVI secolo anche se nel corso dell’Ottocento fu interessato da numerosi interventi, come quello della facciata il cui frontone è realizzato con un motivo a gradoni. Al suo interno è conservata la pala raffigurante la Madonna con il Bambino e i santi Sebastiano, Rocco, Biagio (?), Apollonia, Margherita (?) e Caterina d’Aiessandria, realizzata nel 1571 da Giuseppe Moretto, genero di Pomponio Amalteo.

MULINO DI PRODOLONE
Il mulino sulla roggia Mussa, che cingeva il castello di Prodolone, faceva parte dell’antico complesso feudale. Qui i coloni, fittavoli e servi portavano a macinare le granaglie. L’ultimo mugnaio, Alessandro Brunetta, cessò la sua attività nel 1972. Il mulino ad acqua nella sua struttura settecentesca e l’attigua casa del'400 rappresentano due esempi dell’assetto urbanistico di Prodolone. Fino al 1927 il mulino era dotato di una macina ad acqua, successivamente sostituita con un cilindro meccanico a forza elettrica e ad acqua. Nel 1935 venne anche attrezzato con due mole, una per il frumento e l’altra per la crusca. Annesso al mulino c’era anche la peschiera di cui possedeva la licenza.

PARROCCHIALE DI SAN MARTINO VESCOVO
La parrocchiale di San Martino vescovo è documentata a partire dal 1302, ma è giunta fino a noi nella sua forma quattrocentesca, modificata come il campanile durante i secoli XIX e XX. Al suo interno nella navata si possono ammirare alcune pale d’altare: la Visitazione di Gaspare Dizioni (1743) e il San Martino di Tours (1854) di Antonio Zuccaro. L’abside è invece decorata con scene raffiguranti la Vita di Cristo, gli Evangelisti e i Dottori della Chiesa riferibili alla scuola di Andrea Bellunello e Pietro da San Vito.

CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
L’edificio, con campanile a doppia vela, fu eretto nella seconda metà del XV secolo come ex voto alla Madonna per aver protetto la gente del luogo dal contagio della peste. Il coro è arricchito di un bellissimo ciclo di affreschi con scene della Vita di Maria, realizzato a partire dal 1538 da Pomponio Amalteo. Sul presbiterio è anche conservato un altare ligneo di Giovanni Martini, realizzato prima del 1533 (e non nel 1515 come per molto tempo si era ipotizzato), che si distingue per l’eccellenza dell’intaglio e per la doratura. Sviluppato su due piani e chiuso in alto da un’imponente cimasa l’ancona presenta nell’ordine inferiore da sinistra un santo vescovo, santa Caterina, la Madonna in trono col Bambino, Santa Margherita, e San Vito. Nel registro superiore troviamo invece: San Giovanni Battista, San Giacomo, il Redentore, San Pietro e San Gottardo. La cimasa è arricchita con le statue dei santi Girolamo, Paolo, Gregorio Magno e Antonio da Padova. Sulla parete di sinistra della navata è presente un affresco di Andrea Bellunello raffigurante la Madonna della Misericordia

CHIESA DI SAN VALENTINO
La chiesetta votiva dedicata a San Valentino risale probabilmente all’anno 1250. È collocata in un’area di interesse archeologico, dove un tempo era presente una necropoli risalente alle prime fasi dell’età del ferro. L’oratorio in orìgine era dedicato a San Mauro martire come viene riportato in alcuni documenti del 1430 e 1530, solo successivamente subentrò il nome di san Valentino.
Danneggiata durante la Seconda guerra mondiale la chiesa è stata restaurata nel 1982 dagli alpini del gruppo A.N A di San Vito al Tagliamento.

ORATORIO DI SAN FILIPPO NERI
La congregazione dei Filippini, proveniente da Venezia, giunse a San Vito nel corso del XVIII secolo. L’oratorio, risalente a prima del 1761, anno in cui è documentato nel catastico, presenta una facciata in bugnato di gusto neoclassico il cui ingresso è incorniciato da due colonne sormontate da un architrave in stile dorico. Al suo interno la chiesa conserva una statua di San Filippo Neri, attribuita alla bottega di Giovanni Bonazza, risalente agli inizi degli anni Trenta del Settecento.



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